sabato 5 aprile 2014

The fault in our stars






"La colpa, caro Bruto, non è delle stelle,
ma nostra, che ne siamo dei subalterni"

William Shakespeare, Giulio Cesare




   

     Un mese fa come oggi stavo gironzolando per la libreria Waterstones di Bristol come un cane senza guinzaglio in un negozio di polpette, quando la mia Libramica mi ha messo in mano un romanzo.
- "Questo l'hai letto?" 
Il tono non ammetteva tentennamenti. 
- "Ehmm... no". 
- "Ecco, allora lo compri. Perchè oggi c'è lo sconto e uno dei due lo paghiamo la metà".
- "Cos'è?"
- "E' bellissimo. Ti spezza in due, poi ti tira su. Compralo e basta".
- "Ok". 
(Cercate di capire, fra Limbramici si fa così...)



     Dunque tre giorni fa ho iniziato a leggere questa storia e dopo 316 pagine, due notti insonni, molte risate e molte lacrime... l'ho finita. Ancora non capisco perchè una certa editoria si ostini a decidere quali libri sono "per bambini" e quali "per adulti", fatto sta che questa mania divisionista ha deciso che The fault in our stars è "un romanzo per giovani adulti". 
     A questo punto vi invito dunque a leggere fra le righe quella che - a mio parere -  è la verità. The fault in our stars parla di ragazzi e questi ragazzi parlano di amore, vita, malattia, morte. Parlano e amano in modo irriverente, come solo i ragazzi e i poeti hanno il coraggio di fare... e questo è tremendamente imbarazzante. Dunque fila sullo scaffale per bambini, e non disturbare.


     Ma la storia eccola qua. Hazel ha sedici anni, vive a Indianapolis con i suoi genitori e il suo libro preferito è An Imperial Affliction di Peter Van Houten. Da tre anni le è stato diagnosticato un tumore alla tiroide con metastasi polmonari, ma il Phalanxifox - un farmaco imaginario il cui nome ricorda le invincibili falangi romane - le sta regalando un certo numero di anni di vita.
    Su volere dei genitori, Hazel frequenta un gruppo di sostegno per ragazzi che hanno il cancro. A guidare le riunioni è Patrick, un assistente sociale che apre ogni seduta ricordando come un tumore gli abbia portato via le palle ma come sia - tuttavia - sopravvissuto. Durante le riunioni Hazel scambia sospiri eloquenti con Isaac (a cui un tumore ha colpito gli occhi), ma un giorno Isaac si presenta alla riunione con un amico. E' Augustus Waters: osteosarcoma, gamba amputata, e occhi blu.
     Non sarà il tempo a decidere le regole del gioco. Hazel e Augustus sanno che il dolore chiede di essere sentito ma anche che l'infinito, come scrisse William Blake, può stare nel palmo di una mano. Hazel vuole sapere cosa è successo ai personaggi di An Imperial Affliction dopo la morte della protagonista, e Augustus saprà regalarle la risposta. 
    Post-fazione. La storia è inventata, ma l'autore ha dedicato questo romanzo a una persona vera. Non fate però un altro errore di etichetta: questo non è un romanzo "sul cancro", ma è il cancro che fa luce sul fatto che il romanzo parla di tutto il resto
     Il retro di copertina dell'edizione inglese può aiutarvi: "Finora l'opera più ambiziosa e dolorosa di John Green, che esplora in modo geniale la realtà divertente, emozionante e tragica... di essere vivi e innamorati". Là dove essere vivi significa prima di tutto avere poco tempo, ma soprattutto essere sempre capaci di notare la complessa bellezza dell'universo.

      Nel gennaio 2012 questo romanzo è stato il primo in classifica sul New York Times fra i libri più venduti. In Italia non l'avevo mai notato e come al solito l'edizione nella nostra lingua ha una copertina che lo rende irriconoscibile e sicuramente non lo valorizza. Non so nemmeno come sia la traduzione, ma dubito che possa rendere l'immediata e sboccata freschezza dell'originale inglese. Ne hanno anche fatto un film, che però non ho visto.  
     Ad ogni modo buona lettura. Buona lettura di un libro dove i ragazzi insegnano agli adulti come si vive, come si ama, come si muore. Buon... libro per bambini. 

    
     


         "Per vedere il mondo in un granello di sabbia
E il paradiso in un fiore selvatico
Tieni l’infinito nel palmo della mano
E l’Eternità in un’ora"

(William Blake)





3 commenti:

  1. Uh..compaio nel tuo blog...che onore... :D

    Il film esce il 6th of June in UK. Secondo me in Italia non esce neanche... ma sei invitata qui quando vuoi a vederlo! :)

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    1. Il film mi fa già piangere... :-/
      Però ho una sinusite terribile, sto malissimo. Forse potrebbe funzionare...

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